Eudora Welty
Minimum Fax, 2020
Articolo di Ilaria Marcoccia
Parlando di matrimoni in letteratura è invitabile che saltino alla mente i romanzi di Jane Austen, quando la storia viene coronata da matrimoni felici tra i personaggi riassegnati a vicenda a un destino che si compie attraverso la loro unione. Eudora Welty ammirava i lavori di Jane Austen, ma sentiva che per raccontare il sud fosse meglio prendere a esempio Chekhov. Parafrasando ciò che disse in un’intervista al Paris Review nel 1972, Chekhov amava la singolarità delle persone, l’individualità. Dava per scontato il senso della famiglia e l’umorismo russo era quello che sembrava più vicino a quello Southern. La voce di Eudora Welty è una voce indipendente che sapeva maneggiare la southerness, e si ergeva con rispetto sui grandi autori suoi contemporanei come William Faulkner, Flannery O’Connor e Carson McCullers restando unica per visione e significato della scrittura, diceva infatti “I write for it, for the pleasure of it”.
Nozze sul Delta, pubblicato nel 1947, ha poco a che vedere con i matrimoni felici di Jane Austen, tranne il finale. Il matrimonio arriverà a coronare la felicità e le aspettative della giovane protagonista, ma il romanzo non si esaurisce a questo. Ambientato negli anni ’20 all’interno della famiglia Fairchild e della piantagione di cui sono proprietari sulle rive del Delta. Dabney Fairchild sta per sposarsi, Laura Mcraven giunge alla proprietà orfana di madre, e viaggia su quello che era chiamato Yellow Dog, lo Yazoo-Delta, verso la nuova famiglia. Intorno al matrimonio ruotano le speranze di tutti i personaggi che si susseguono uno dopo l’altro e poi di nuovo fanno il giro, in un vortice di pensieri, descrizioni dei comportamenti, dei luoghi e dei dialoghi. Welty sa che le persone che abitano il deep southern tendono a parlare di più, ma non per questo a dire tutto quello che c’è da dire; per questo li lascia parlare attraverso una sofisticata costruzione dei dialoghi che rimandano alla tradizione orale: la gente del sud descritta da Welty sembra avere un senso narrante del destino umano. Tutti gli zii e le zie presenti nel racconto si imparano pian piano a conoscere attraverso gli occhi degli altri, grazie al lavoro originale di una scrittura raffinata. Per questo motivo la giovane Dabney ci appare come una ragazzina viziata che pretende di esserlo, ora che è a pochi giorni dal matrimonio con un uomo, Troy, che a stento conosce e che tanto idealizza; e la piccola Laura invece si trova in quel limbo tra la bambina con tanta voglia di giocare in riva al fiume con la cugina India e una consapevolezza molto matura del dolore causato dalla perdita della madre. Laura porta con sé il fardello di non dover dare troppo a vedere di avere un bisogno immenso di restare con i Fairchild e di fare parte della famiglia per paura di non essere accettata. E poi, c’è Ellen, madre di Dabney e India, a cui vengono assegnati i passaggi più soavi e descrittivi che, come l’acqua del Mississippi, sono densi di sentimento e malinconia.
Ellen si addentra nel bosco, costeggiando il fiume, quando incontra una ragazza dall’aspetto selvaggio e sporco, sola in quel verde intenso e pieno di insidie che è il bosco umettato dal bayou. Ad un tratto Ellen riconosce in quella giovane ragazza sperduta la bellezza della libertà che altro non è che uno spirito che infesta la palude. Ellen, nel ventaglio aperto del coro di voci che popolano la piantagione di Nozze sul Delta, è un’anomalia, come una piccola collina in una terra priva di monti e valli. La stessa terra attraversata da quel famoso treno che nell’immaginario americano si affianca alla fuga dalla ruralità al viaggio avventuroso verso luoghi segnati dalla modernità e dal progresso. I binari dello Yazoo Delta furono costruiti a partire dal 1897 e per molto tempo rappresentarono l’unico collegamento con il Southern. È sconosciuta l’origine del soprannome Yellow Dog, forse dovuta alle iniziali Y.D. presenti sulle locomotive, ma è vero anche che W.C. Handy nel 1914 scrisse la famosa canzone Yellow Dog Blues che racconta una delle sue prime esperienze con il blues e l’incontro con un musicista proprio in Mississippi, where the Southern cross the Yellow Dog. Il soprannome proviene probabilente dalla tradizione afroamericana di celare i significati all’interno di un linguaggio codificato che non fosse comprensibile a orecchio di padrone, che appartenesse a loro solamente. È qui che si lega l’immaginario della fuga e del viaggio alle folk song, al blues e alla vita sul Delta del Mississippi, al mondo di cui narra Eudora Welty.

Si tratta di una scrittura molto geografica, territoriale, fisica. Una lunga pianura bagnata dall’acqua fangosa del fiume che diventa il riferimento geografico che separa una parte del fiume dall’altra. Il fiume è anch’esso un personaggio indissolubile della storia, e insieme ad essa scorre e trascina sotto la superficie, il tempo trascorso da un’intera famiglia a vivere, giocare, parlare, amare e morire.
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